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Nicolò Zaniolo e la sua Roma si separano: festeggiato come un figlio

Apr 14, 2024

COMMENTO: Solo pochi mesi fa, esattamente dopo la finale di Europa Conference League tra Roma e Feyenoord, nessuno, ed è bene sottolinearlo nessuno, avrebbe mai potuto immaginare una situazione simile.

Nicolò Zaniolo e la Roma sono arrivati ​​allo scontro, non si parlano quasi più, come due amanti alla fine di una storia d'amore finita. A gennaio il giovane attaccante aveva chiesto a Jose Mourinho (questa è la versione fornita dal tecnico portoghese e nessuno gli ha mai smentito) di non farlo giocare, perché non aveva più la testa per giocare, voleva andare via.

Ha provato a partire nel mercato appena chiuso, ma le cose non sono andate come avrebbe voluto: voleva il trasferimento al Milan, che però non poteva comprarlo, ha rifiutato il Bournemouth che lo avrebbe comprato a titolo definitivo, salvo poi cambiare idea a poche ore dalla fine del mercato. E ora rischia di stare sei mesi in tribuna, senza giocare, in attesa del trasferimento in estate.

C'era l'accordo con i rossoneri, con Paolo Maldini, che però a gennaio non ha ricevuto l'ok dalla proprietà per investire i circa 30 milioni di euro richiesti dai Friedkin. E così Zaniolo è rimasto intrappolato, intrappolato tra le proprie frustrazioni e la speranza e il sogno di un progetto nuovo, in cui sentirsi nuovamente protagonista.

Nicolò, la sua famiglia e i suoi agenti non credevano che la Roma arrivasse a tanto, addirittura tenendolo fuori dalla squadra, permettendogli di allenarsi a Trigoria (il centro sportivo della squadra), ma senza la possibilità di scendere in campo nelle partite ufficiali con la Nazionale. i suoi compagni. Una decisione dura, forte, quella che i Friedkin sono arrivati ​​a prendere in seguito alle richieste di partenza del ragazzo. Perché, però? Come siamo arrivati ​​a questo?

In estate, l'arrivo di Paulo Dybala, la nuova stella della squadra, il fatto che Lorenzo Pellegrini (capitano e simbolo della squadra) e Tammy Abraham (capocannoniere della squadra), abbiano ricevuto uno stipendio più alto di quello di Gianluca Mancini e Bryan Cristante (presunto, nel suo caso) nuovi contratti a circa 3 milioni di euro l'anno: Zaniolo voleva uno stipendio più alto, voleva praticamente il doppio. Negli ultimi mesi lui e il suo agente avevano avanzato richieste precise: circa 4 milioni di euro l'anno, forse di più. La Roma si è presa il suo tempo, tanto tempo, aspettando prestazioni di alto livello, che però non sono arrivate.

Il numero 22 a gennaio, quando venne informato che il rinnovo non sarebbe arrivato perché le prestazioni non erano state all'altezza, costrinse alla pausa. La società ha riconosciuto l'intenzione di non tornare a giocare, ha saltato tre partite a gennaio, non è stato preso in considerazione per la partita contro la Cremonese in Coppa Italia e i tifosi si sono schierati contro Zaniolo, con striscioni sparsi per la città e anche a lo stadio.

Letteralmente incredibile, se si pensa all'esordio del giovane Nicolò, quel ragazzo biondo ed esplosivo che aveva fatto innamorare di sé tutta la città, che aveva scelto la vera magia per il suo primo gol contro il Sassuolo, la prima presenza arrivata in Champions League, i gol segnati contro il Porto, i baci sullo stemma dopo qualche gol (un gesto importante, da fare solo se si amano davvero questi colori): il primo anno di Zaniolo sembrava l'inizio di una storia d'amore destinata a riempire i cuori di fan per molto tempo.

Poi gli infortuni, prima un crociato, poi il secondo: il numero 22 ha praticamente perso due anni di carriera per sfortuna e purtroppo il suo rientro non è stato all'altezza di quanto avevamo visto in precedenza. Il "primo" Zaniolo non si è mai più visto, ma l'affetto dei tifosi non è mai mancato, anzi, lo hanno sempre coccolato, aspettato, come si fa con un fratello minore.

L'attesa è stata ripagata dal gol segnato nella finale di Conference League, un bacio che sembrava essere l'inizio di un nuovo inizio, un nuovo inizio per Zaniolo e la Roma. La città ha continuato a festeggiarlo, facendo finta di non accorgersi del suo malcontento in estate, quando forse la società e il giocatore avevano già deciso di separarsi, lasciandosi con il cuore pieno di gioia e non di tristezza, come adesso, con un ragazzo che è riuscito a sprecare, a spegnere, l'amore di una città intera, che lo ha sempre fatto sentire figlio della Roma, come quei giocatori nati e cresciuti con la maglia della Roma, tifosi di questa squadra.